Il segmento testuale Antonio Giolitti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 665
Brano: [...]erità ».
Dopo aver dato spazio a gamme articolate di scritti, dal l'attualità politica all’analisi storicoeconomica, dalle ricostruzioni di carattere filosoficoscientifico alla messa a punto ideologica, dall’inedito sondaggio intorno alle strutture e alle istituzioni della produzione culturale alla critica letteraria, narrativa e poesia; dopo aver dato voce a tutta quanta una schiera di giovani intellettuali (Fortini, Balbo, Giansiro Ferrata, Antonio Giolitti, Remo Cantoni, Luigi Preti, Franco Rodano ecc.) Vittorini dovrà riconoscere, nel maggio 1946, di aver mancato nei confronti della funzione « creativa » e « formativa », ottemperando soltanto ad un ruolo « divulgativo ».
In realtà, quei termini traducevano le difficoltà di una formula centrata sull’esigenza di assicurare frequenza ravvicinata e regolarità nel rapporto con il pubblico, idealmente composto da « lettori » che sapessero trasformarsi, all’occasione, in « collaboratori ».
Le delusioni del 1946
Per contro, « creare e formare pur divulgando » (approfondire e « dirigere », ins[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 817
Brano: [...], Gustavo Comollo, Vincenzo Modica (PetraHa), Giovanni Latilla (Nanni) e altri antifascisti che avrebbero dato vita alle Brigate Garibaldi del Piemonte. Dal novembre 1943 si raccolsero nelle baite del Montoso gruppi di giovani renitenti alla leva e nel dicembre 1943 già si avevano i primi scontri, durante un rastrellamento ivi condotto dai tedeschi.
Nel marzo 1944, costituita la 4a Brigata Garibaldi « Cuneo » al comando di Colajanni, Comollo, Antonio Giolitti ed Enrico Berardinone (Francesco), la zona del Montoso fu affi
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 198
Brano: [...]Pavese dal confino (1939) animò il ritmo produttivo, mentre Ginzburg, dalla nuova residenza coatta di Pizzoli, collaborava assiduamente.
Dall'incontro con Carlo Muscetta nacque l’« Universale », vivace e battagliera « ripresa » dei classici; dal dialogo con Alicata e Pintor scaturì una nuova consapevolezza dei compiti di un’attività culturale. Ogni libro divenne quasi un manifesto. Il gruppo si allargò ancora a Felice Balbo, Natalia Ginzburg, Antonio Giolitti e Norberto Bobbio. In un mondo dilaniato e ostile i lettori della Einaudi avvertivano che i suoi libri stavano a indicare l’unità, il progresso, ammonivano alla libertà e alla civile convivenza.
Nella Guerra di liberazione
Un durissimo bombardamento distrusse completamente, alcuni giorni prima del 25.7.1943, la sede di Torino. Fortunatamente il materiale utile alla continuazione del lavoro (manoscritti, archivi e tutto lo stock dei libri) venne recuperato quasi per intero. In tempo brevissimo il lavoro riprese, ma un altro bombardamento distrusse nell’agosto dello stesso anno la nuova s[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 738
Brano: [...]ggiungevano già nella giornata dell’11 settembre la località di Madonna del Colletto (valle Gesso) e dei Damiani (valle Grana), ponendovi le basi di due bande denominate « Italia Libera », con chiara fisionomia di nuclei politici della resistenza antifascista e antitedesca. A breve distanza di tempo, un gruppo di militanti comunisti torinesi che aveva raggiunto Barge (v.) in valle Po, organizzò sotto la guida di Pietro Comollo, Pompeo Colajanni, Antonio Giolitti e altri, l’embrione delle future Brigate d’assalto Garibaldi della zona, imitato, nei dintorni di Borgo San Dalmazzo, da due altri militanti comunisti, Spartaco e Giovanni Barale (v.), ambedue destinati a cadere nella lotta.
Lo sviluppo della resistenza armata cuneese fu subito fra i più rilevanti di tutto il Nordltalia, tanto sotto il profilo quantitativo delle forze che sotto quello della attività bellica. Le formazioni sorsero in quasi tutle le valli alpine, con nuclei inizialmente più o meno consistenti. Da Boves partì il segnale della battaglia, il 19 settembre, con un combattimento n[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 557
Brano: [...]erano verificate nel quadro della resistenza contro il Giappone, condotta al successo in condizioni peculiari e sulla base di una strategia rivoluzionaria a lunga scadenza concepita specificatamente da Mao Tsetung in termini cinesi.
E.C.P.
Cinanni, Paolo
N. a Gerace (Reggio Calabria) il 25.1.1916; operaio. Membro del Partito comunista dal 1940, prese parte all’attività antifascista clandestina in Piemonte, in contatto con Cesare Pavese, Antonio Giolitti, Ludovico Geymonat e altri.
Dopo I'8.9.1943 fu tra gli organizzatori del movimento partigiano piemontese e divenne ispettore delle Brigate Garibaldi; dal gennaio 1944 diresse la Federazione comunista di Cuneo e, insieme con Eugenio Curie! (v.), il Fronte della Gioventù. Dopo la Liberazione è stato membro del Comitato centrale del Partito comunista, vicesegretario regionale per la Calabria (fino al 1953), segretario dell'Associazione contadini del Mezzogiorno (dal 1956).
Cinciari Rodano, Maria Luisa
N. a Roma il 21.1.1921. Antifascista, studentessa della Facoltà di lettere dell'univer[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 244
Brano: [...]arge e del suo ruolo di primo piano dal primo aM’ultimo giorno della Resistenza è stato di ordine politico, non geografico.
In casa del professore Ludovico Geymonat a Barge (per l’esattezza, in quella di sua moglie Virginia nata Lavagna, casa che fu poi incendiata dai tedeschi), usavano ritrovarsi d’estate intellettuali antifascisti come Norberto Bobbio, Ennio Carando, Cesare Pavese, Matteo Sandretti e militanti comunisti come Luigi Capriolo, Antonio Giolitti, Giovanni Guaita. A pochi chilometri di distanza (una passeggiata, in bicicletta), a Cavour, si trovavano oltre ad Antonio Giolitti che vi passava le ferie estive, Augusto Monti che vi si era rifugiato dopo l’uscita dal carcere, e nel 1943 Pompeo Colajanni che, richiamato alle armi col grado di tenente, vi comandava un reparto di « autoblinde » colà distaccato. Particolarmente intensi furono i contatti tra le suddette persone nel periodo tra il 28 luglio e l’8.9.1943.
Quando si delineò l’eventualità della guerra partigiana in montagna, Barge fu naturalmente scelta come il primo punto di riferimento e di appoggio per la raccolta degli uomini e dei mezzi. Vi confluirono, nei giorni immediatamente successivi all’8 settemb[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 235
Brano: [...]n cui i militari della IV Armata rientravano disordinatamente dalla Francia passando per le valli cuneesi, Giovanni Barale moltiplicò le sue energie per mettersi in contatto con ufficiali e soldati, onde incitarli a riprendere le armi e a condurre la lotta contro tedeschi e fascisti. Raccolta la prima banda partigiana nel vallone di San Giovanni di Boves, trasformò la sua bottega artigiana in sede di comando, stabilì legami con Pompeo Colajanni, Antonio Giolitti e altri comandanti partigiani; fu tra i più entusiasti animatori della Resistenza, li 29.12=1943. insieme a Carlo Ba
va (commissario di collegamento delle formazioni partigiane della zona) e a Paolo Cinanni (ispettore del P.C.L), si recò alla sede del Comando partigiano in montagna. L’indomani, ridiscesi a San Dalmazzo, i tre furono informati che i tedeschi, in possesso di notizie particolareggiate sulla dislocazione delle formazioni partigiane, si accingevano ad attaccarle in forze. Barale e Bava decisero allora di ripartire immediatamente, per informare il Comando dell’incombente pericol[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 90
Brano: [...]ne e Massimo Gizio; il gruppo di Pietro Ingrao e Mario Alicata (tramite Giacinto Cardona). Nel 1940 alcuni elementi dell’organizzazione, che intanto aveva allargato i contatti con regioni limitrofe, si scoprirono, permettendo all’O.V.R.A. di deferire al Tribunale speciale l’intero gruppo della Marsica: il 16 maggio furono condannati, tra gli altri, Pietro Amendola, Bruno Corbi, Lucio LombardoRadice, Aldo Natoli e Giulio Spallone.
Per mezzo di Antonio Giolitti, i giovani romani si collegarono a Torino col centro interno del Partito comunista, facente capo a Umberto Massola e a Luigi Capriolo. Alla fine del 1941 Paolo Bufalini e Antonello Trombadori, mentre stavano stabilendo rapporti con un gruppo di operai comunisti (Pompilio Moli nari, Roberto Forti, Ettore Anzaloni, Giovanni Valdarchi, Fernando Mella e altri) furono arrestati e nel marzo
1942 condannati dal Tribunale speciale. Nello stesso tempo altri gruppi, sempre di orientamento comunista, agivàho a Roma in ambienti diversi: uno di questi, composto di studenti meridionali, faceva capo a Fr[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Antonio Giolitti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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